Titolo: "La comunità terapeutica, nascita e trasformazioni"
di Maricla Boggio, Raffaella Bortino, Francisco Mele
BeaT edizioni, 2025

Copertina
Quarta di copertina
Invito alla lettura di Leopoldo Grosso

L’idea di tornare dopo alcuni anni a raccontare il tema della comunità terapeutica risponde alla necessità di fare un punto sulla validità di un progetto che nel periodo post basagliano si era dimostrato come una risposta culturale e terapeutica al fenomeno delle dipendenze che allora come oggi deviano il percorso esistenziale dei giovani alla ricerca di uno spazio nel mondo.
Gli strumenti utilizzati sono arricchiti dalle scoperte delle neuroscienze che riescono a giustificare il modello comunitario come il più adatto per ristabilire il senso della necessità di vivere con gli altri in un rapporto di sicurezza personale che offrano lo spazio e il tempo giusti per affrontare le sfide della società attuale.
Raffaella Bortino, che negli anni Settanta apre la prima casa di cura per tossicomani con disturbi di personalità, racconta il percorso sinuoso che lei stessa ha dovuto attraversare con cambiamenti nelle forme di dipendenza e patologie psichiatriche nonché nell’aumento delle violenze di genere; da tali cambiamenti deriva la necessità da parte della Bortino di modificare le strutture ai fini di venire incontro alle nuove richieste dei giovani in difficoltà. Per arrivare a realizzare e via via trasformare la sua comunità, la Bortino ha maturato una sua esperienza attraverso le più innovative forme di terapia, affiancate dalla frequentazione dei terapeuti più esperti a livello internazionale.
Si sono quindi avvicendate diverse forme di comunità terapeutica, nel tentativo di offrire il servizio più consono alle persone assistite, a cominciare dalla comunità mista, di uomini e di donne, ad una comunità per sole donne che hanno subito abusi o minacce.
Antesignana di ogni esperienza, ha accettato di raccontare a due amici il lungo percorso sperimentato per arrivare al modello attuale.
L’hanno affiancata nel racconto esperienze parallele da parte di Maricla Boggio, con i suoi filmati sulla comunità terapeutica del Ce.I.S, e Francisco Mele per la sua lunga attività nel campo del disagio, che comincia in Argentina presso manicomi, carceri e i primi approcci alla comunità terapeutica. Si è voluto quindi stabilire un punto di arrivo come materiale per trasmettere alle nuove generazioni i progetti attuali.

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