Titolo: “La Nara – una donna dentro la storia”
Autore: Maricla Boggio
Editore: Qualecultura Jaca Book
Genere:
Anno: 1991
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Bionda e ridente, un lungo vestito sciolto dai disegni fioriti, alta e chiara la voce nell’accento fortemente toscano, la Nara attirò subito la mia attenzione in mezzo a centinaia di donne.
Furono poi i suoi discorsi durante le discussioni – si lavorava in gruppi alla Pro Civitate di Assisi, riflettendo su dieci anni di femminismo appena compiuti – a suscitare in me l’interesse. Se il inguaggio di Nara appariva come una spontanea esplosione di fantasiosa vivacità, nei cfontenuti portava il segno di una razionalità intessuta di esperienza.
Le proposi di raccontare in forma distesa quello che avevo intravvisto a sprazzi della sua vita. Sollecitarla e seguirla da parte mia ha portato la Nara a rcireare l’esistenza di generazioni precedenti, fino ad arrivare alla sua: non è stato un racconto inconsaepvole, ma una riflessione, un interrogarsi sui “perché”, attraverso le modificazioni del comportamento dettate dal mutare delle circostanze, delle situazioni e dei tempi, senza ossequio mai, né paura o delega.
La nara è un Io narrante e multiforme, che cambia nel corso della vita i modi di comunicare rimanendo coerente ad una intrinseca volontà di dialogo.
Poteva essere oggetto rilevante di elaborazioni antropologiche e/o letterarie, si è posta invece come memoria storica dei tanti individui dall’esistenza ignorata, l’insieme dei quali crea il mutamento grandioso: la Nara ne è il frutto che li riscatta, ultima di un graduale mutare attraverso le generazioni, secondo un procedere continuo e non casuale.
Piccola singola donna, per la sua collocazione storica e per la sua dimensione sociale si pone tra il passato che non subisce passivamente ma da cui trae insegnamento e che critica, e il futuro, che ama cercando di costruire per quelli che verranno dopo e con i quali se sente presente per quanto è riuscita a dar loro.
Inquesto mio lavoro, che vuol cogliere la storia di un’epoca percorsa da profonde modificazioni, conservando i modi espressivi della tradizione orale, la Nara si è offerta a me per esistere anche in quella dimensione della pagina scritta, non acquisita ancora, o forse soltanto “altra”, della genete della sua cultura.
Io la consegno a chi non avrebbe avuto la possibilità di conoscerla, e che forse in qualche cosa di sé ritroverà in lei.

Maricla Boggio


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