Titolo: “Abelardo ad Eloisa Eloisa ad Abelardo”
Autore: Maricla Boggio
favola moderna e medioevale
personaggi medioevali: Abelardo, Eloisa, Fulberto, Bernardo, Pietro il Venerabile Ragazzo-Albero, Ragazza-Albero, Monache, Studenti;
personaggi moderni: Professore, Studenti
Introduzione: Federico Doglio
Nota: Luigi M.Lombardi Satriani
Editore: Editori&Associati
Anno: 1994
Prima rappresentazione: 24 giugno 1994, Anagni, Festival del Teatro Medievale e Rinascimentale
Compagnia: Arnaldo Ninchi
Regìa: Arnaldo Ninchi
Personaggi e interpreti: Abelardo, Arnaldo Ninchi
Eloisa, Mirella Bordoni
Professore, Fulberto, Bernardo e Pietro il Venerabile, Renzo Rinaldi
Studenti, Ragazzi, Albero, Monache e Allievi di Abelardo, Gianluca Barbieri, Monica Samassa Scena e Costumi: Gianna Gelmetti
Consulenza Musicale: Lorenzo Danon
Sartoria: Bice Minori
“Abelardo ed Eloisa”, frammenti di un antico discorso amoroso”
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Quasi novecento anni fa, in Francia, Eloisa, una ragazza bella e senza pregiudizi si innamorò di Abelardo, famoso fascinatore di folle che sosteneva la supremazia della ragione rispetto alla fede, e per questa sua modernità era malvisto dalla Chiesa. Eloisa aveva nella cultura lo scopo della vita; l'amore ne cambiò l'esistenza, come per Abelardo, che le si dedicò, trascurando filosofia e insegnamento: la passione avvolse i due fuori dalle regole del tempo.
L'amore felice durò ben poco ;Fulberto, il canonico zio di Eloisa, si indispettì perchè la nipote teneva segreto il matrimonio,non volendo nuocere al prestigio di Abelardo che come filosofo doveva mantenersi libero da vincoli familiari;per vendetta lo fece evirare da due sicari. Abelardo si chiuse in convento, imponendo ad Eloisa di entrare anche lei "volontariamente" in un monastero. La passione, svanita per Abelardo , continuò ad ardere in Eloisa, che la trasformò da espressione carnale in lettere di splendida bellezza. Il dialogo in lontananza fra i due antichi amanti costituisce la parte più intensa del dramma; la parola si fa senso e sentimento, con una violenta vitalità che supera i secoli e parla a chi abbia la capacità di amare e di soffrire.
Si susseguono i momenti essenziali della vita dei due, in alternanza con le controversie ideologiche, di forte sapore moderno nella scarna contrapposizione della razionalità e dell'intuizione; i Ragazzi-Albero conferiscono alle scene un leggero clima di féerie,cantando versi provenzali.
Consente la conoscenza della vicenda e ne mette in risalto l'attualità la presenza, all'inizio ed alla fine, di un Professore con i suoi studenti, che ricostruiscono l'antica vicenda medioevale, immedesimandovisi fino a farla rivivere sulla scena.
Abelardo ed Eloisa hanno appassionato per secoli studiosi e letterati.Questa visione teatrale ha attinto a fonti latine, oltre che a commenti illustri , da Etienne Gilson a Guido Ceronetti, da Federico Roncoroni a Ch. Charrier.
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La prima rappresentazione di questo testo è avvenuta il 24 giugno 1994 al Festival di Anagni,per la regia di Arnaldo Ninchi.

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