Titolo: “Anita Garibaldi - l’ultimo sogno di Anita Ribeiro sposata Garibaldi”
Liberamente ispirato al libro “La donna del Generale” dell’autrice Anita Garibaldi, ed. Rusconi, 1990.
Autore: Maricla Boggio
Prima rappresentazione: Formia, estate 1990.
Regia: Julio Zuloeta
Compagnia: Intima teatro
Interpreti: Rita Pensa, Paolo Hermanin, Gino Cesaria, Mara Jannelli.
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Ho scritto questo testo perché avevo presentato il libro a cui è ispirato alla Saletta del cenacolo della Camera dei Deputati assieme a Lucio Villari. Questo libro mi aveva subito suscitato una grande voglia di veder rivivere – indelebilmente realizzata in scena – quella donna così fuori da ogni stereotipo indotto dalla retorica scolastica e patriottarda che ancora investe il personaggio. Le lettere, alcune autentiche, altre mediate attraverso documenti, testimonianze, luoghi e oggetti – che l’Anita di oggi, sua nipote, ha composto facendone una duttile catena di notizie, sentimenti, ricordi ed emozioni da parte dell’Anita di ieri, sono già una forma vivente di comunicazione: lettere destinate alla sorella lontana, ad amici carissimi, a parenti…
Quel riflettere e raccontare, talvolta nella passionalità più dirompente, tal’altra in preda alla commozione, all’ira, al lucido ragionamento politico, che racchiudono la vita di questa donna singolare, modernissima perché non educata a comportamenti epocali ma tutta natura amore e giustizia, io li ho riportati alla sua bocca. E’ Anita stessa, con la sua voce, eliminato il foglio e la scrittura, ad esprimersi in un vortice di rievocazioni. Quasi a se stessa tutto a lei rimanda, come si dice accade nell’ultimo istante della vita, quando episodi e bagliori della memoria riappaiono alla mente sull’orlo del trapasso. E’ un figlio dentro di lei,appena delineato per un’esistenza che non si compirà, a ricevere quel flusso di vissuto, rievocato per amore. Il mondo è dietro le spalle, ma le cause giuste per le quali lei ha combattuto insieme all’uomo della sua vita colorano ogni ricordo, e anche l’amore ne è partecipe perché è rivolto a un uomo che ha lottato per la libertà dei popoli senza nazionalismi costrittivi, in una dimensione di estrema attualità.

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